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Rene policistico, terapia con octreotide riduce la progressione e il rischio di dialisi


doctor33.it

Rene policistico, terapia con octreotide riduce la progressione e il rischio di dialisi

16 apr 2019
Rene policistico, terapia con octreotide riduce la progressione e il rischio di dialisi

In pazienti affetti da malattia renale policistica autosomica dominante (Adpkd), comunemente detta malattia del rene policistico, la somministrazione di octreotide (peptide analogo della somatostatina) rallenta in modo significativo la crescita delle cisti, la progressione allo stadio terminale di malattia e, quindi, riduce la necessità di un trattamento dialitico. È quanto ha dimostrato uno studio - pubblicato su "Plos medicine" - che i ricercatori dell'Istituto Mario Negri hanno condotto in collaborazione con vari dipartimenti di alcuni ospedali dislocati sul territorio nazionale (Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Ospedale Sacco di Milano, Università di Milano-Bicocca, Università Federico II di Napoli, Ospedale Ca' Foncello di Treviso, Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento e Ospedale Policlinico di Catania).

In questo studio, denominato "Aladin 2", sono stati coinvolti 100 pazienti adulti, i quali avevano già perso una quota importante della funzione renale. Metà di loro ha ricevuto octreotide (somministrato una volta al mese per tre anni), mentre l'altra metà ha ricevuto un placebo. I pazienti sono stati regolarmente studiati radiologicamente per valutare il volume totale dei reni mediante Tc; inoltre la loro funzione renale è stata misurata frequentemente e con elevata accuratezza (clearance dello ioexolo). I ricercatori hanno così potuto documentare non solo - come accennato - che l'octreotide rallentava significativamente la crescita delle cisti ma hanno anche visto, nell'ambito di un gruppo di pazienti con il grado più severo di danno renale (stadio 4), che quelli trattati con il farmaco ricorrevano con minore frequenza alla dialisi durante il periodo di osservazione rispetto a quelli trattati con il placebo. Questo studio completa la precedente ricerca (Aladin) condotta con lo stesso farmaco in pazienti con funzione renale normale o poco ridotta; tale ricerca aveva dimostrato che l'octreotide rallenta o previene la crescita delle cisti e la perdita di funzione renale che usualmente si osserva nei pazienti affetti da rene policistico.

«Fino a qualche anno fa» spiega Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs «non c'era modo di rallentare o arrestare lo sviluppo delle cisti e di fermare la progressione inesorabile della malattia. La cura dei pazienti con malattia del rene policistico si limitava a trattare l'ipertensione arteriosa che spesso è presente, a correggere alcune alterazioni del metabolismo, ma per lo più si assisteva impotenti all'avanzare dell'insufficienza renale. Negli ultimi anni, clinici e ricercatori dell'Istituto Mario Negri hanno individuato un farmaco, l'octreotide - comunemente utilizzato per la cura di alcuni tumori - che si è rivelato promettente per la cura di questa malattia, perché in grado di rallentare la crescita delle cisti».

«I risultati degli studi Aladin e Aladin 2»commenta Piero Ruggenenti, capo dipartimento di Medicina renale dell'Istituto Mario Negri «mostrano che l'octreotide potrebbe diventare la terapia che modifica l'evoluzione sfavorevole della malattia del rene policistico e prevenire la progressione verso l'insufficienza renale e il bisogno di dialisi. L'octreotide inoltre è in grado di ridurre la crescita delle cisti anche a livello del fegato e migliorare la disfunzione cardiaca che spesso si osserva nei pazienti con rene policistico». Riguardo al rapporto costo/beneficio del farmaco, Ruggenenti osserva che «l'octreotide è un farmaco costoso ma, come dimostra questo studio, riducendo il numero di pazienti che entra in dialisi, al di là dell'evidente beneficio per i malati potrebbe anche rivelarsi conveniente considerato il costo della terapia dialitica, che oscilla tra 30 e 40 mila euro all'anno per pazienti».

A tale proposito, vanno considerati anche altri due aspetti: innanzitutto si stima che il 10% dei pazienti che si sottopongono a dialisi hanno perso la funzione renale a causa dell'Adpkd; inoltre quest'ultima patologia è la forma più frequente di malattia ereditaria del rene. L'organo emuntore, nella storia naturale di malattia, viene progressivamente deformato nel corso della vita dalla formazione di cavità riempite di liquido, poche e piccole all'esordio ma in costante crescita per numero e dimensione nel tempo fino a portare a notevole aumento di volume, deformazione strutturale e perdita della funzione dell'organo. (A.Z.)

PLoS Med, 2019;16(4):e1002777. doi: 10.1371/journal.pmed.1002777.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30951521


Fonte: doctor33.it
URL: http://www.doctor33.it/pianeta-farmaco/rene-policistico-terapia-con-octreotide-riduce-la-progressione-e-il-rischio-di-dialisi-/