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Un'unica arma contro polio e raffreddore
12 giugno 2019
I picornavirus, una grande famiglia di virus che comprende i patogeni responsabili di infezioni che vanno dal raffreddore alla poliomielite, hanno tutti un punto debole a cui si lega un composto chimico sperimentale
Nell'involucro esterno dei picornavirus, una famiglia di virus che comprende gli agenti patogeni del comune raffreddore e della poliomielite, c'è un punto debole che potrebbe essere sfruttato a scopi terapeutici.
Questi virus, per infettare una cellula, hanno infatti bisogno di cambiare leggermente forma, e questo cambiamento può essere impedito con un composto chimico che ne irrigidisce l'involucro esterno. Ne riferiscono sulle pagine di "PLOS Biology" Rana Abdelnabi dell’Università di Leuven, in Belgio e colleghi finlandesi.
Studiando vari composti sperimentali con proprietà antivirali, Abdelnabi e colleghi hanno trovato un derivato della benzenesulfonamide, chiamato composto 17, particolarmente efficace contro il picornavirus CVB3. Dalle analisi microscopiche del complesso CVB3-composto 17 hanno scoperto che sulla superficie dell’involucro virale, chiamato capside, c'è una “tasca”, formata da due proteine, a cui si può legare il composto: questo irrigidisce il capside, impedendo al virus di assumere la forma utile all’infezione.
Partendo da queste informazioni, i ricercatori hanno usato il composto 17 per produrne diverse varianti, in modo da massimizzare la sua attività antivirale su un’ampia gamma di picornavirus. Inoltre, sono riusciti a rendere queste varianti adattabili alle continue mutazioni dei virus.
Il risultato è ancora preliminare, ma gli autori sperano che possa aprire nuove prospettive terapeutiche per due sottoclassi dei picornavirus, i rhinovirus e gli enterovirus, che comprendono molti importanti patogeni degli esseri umani.
I primi penetrano nelle vie aeree superiori e si replicano nelle mucose nasali, quando la temperatura scende localmente i 37 gradi centigradi del corpo, causando il raffreddore. Ma possono dare anche complicazioni gravi nei soggetti asmatici o affetti da broncopneumpopatia cronica ostruttiva.
Gli enterovirus penetrano invece nell’organismo dalle mucose intestinali, diffondendosi poi attraverso il sistema linfatico e colpendo alcuni organi bersaglio. Questo genere di virus comprende patogeni che causano patologie gravissime, come la poliomielite, l’encefalite, la pancreatite e la meningite.
Si tratta di malattie rare, che occasionalmente possono portare a vere e proprie epidemie. Di recente, per esempio, la diffusione in Asia dell’enterovirus 71 (EVA71) ha causato numerosi casi di encefalite che hanno messo a rischio la vita di molti bambini in Cina e in Corea. (red)
Questi virus, per infettare una cellula, hanno infatti bisogno di cambiare leggermente forma, e questo cambiamento può essere impedito con un composto chimico che ne irrigidisce l'involucro esterno. Ne riferiscono sulle pagine di "PLOS Biology" Rana Abdelnabi dell’Università di Leuven, in Belgio e colleghi finlandesi.
Partendo da queste informazioni, i ricercatori hanno usato il composto 17 per produrne diverse varianti, in modo da massimizzare la sua attività antivirale su un’ampia gamma di picornavirus. Inoltre, sono riusciti a rendere queste varianti adattabili alle continue mutazioni dei virus.
Il risultato è ancora preliminare, ma gli autori sperano che possa aprire nuove prospettive terapeutiche per due sottoclassi dei picornavirus, i rhinovirus e gli enterovirus, che comprendono molti importanti patogeni degli esseri umani.
I primi penetrano nelle vie aeree superiori e si replicano nelle mucose nasali, quando la temperatura scende localmente i 37 gradi centigradi del corpo, causando il raffreddore. Ma possono dare anche complicazioni gravi nei soggetti asmatici o affetti da broncopneumpopatia cronica ostruttiva.
Gli enterovirus penetrano invece nell’organismo dalle mucose intestinali, diffondendosi poi attraverso il sistema linfatico e colpendo alcuni organi bersaglio. Questo genere di virus comprende patogeni che causano patologie gravissime, come la poliomielite, l’encefalite, la pancreatite e la meningite.
Si tratta di malattie rare, che occasionalmente possono portare a vere e proprie epidemie. Di recente, per esempio, la diffusione in Asia dell’enterovirus 71 (EVA71) ha causato numerosi casi di encefalite che hanno messo a rischio la vita di molti bambini in Cina e in Corea. (red)