adnkronos.com
Scoperti nuovi 'soldati' contro il cancro
MEDICINA Pubblicato il: 23/07/2019 12:36
Passi avanti nella lotta contro i tumori. Sono stati infatti scoperti nuovi 'soldati' del sistema immunitario, che svolgono un ruolo importante nelle nostre difese contro il cancro, in particolare in alcuni tipi di sarcomi e di tumori del colon-retto. Lo studio, i cui risultati sono pubblicati su 'Cell', è diretto e coordinato da Humanitas: primo autore è Andrea Ponzetta, mentre i coordinatori sono Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas, e Sebastien Jaillon.
La ricerca, sostenuta anche dal Programma 5x1000 Airc coordinato da Mantovani, ha dimostrato che un tipo di globuli bianchi detti neutrofili all’interno di alcuni tumori hanno un ruolo importante nella resistenza contro il cancro. In particolare queste cellule danno precise istruzioni a un tipo di cellule T dette 'non convenzionali', attraverso un dialogo molto complesso fatto di 'parole' del sistema immunitario, le citochine. "Le cellule T sono i direttori dell’orchestra immunologica - spiega Sebastien Jaillon, ricercatore in Biologia dei neutrofili, immunità e immunopatologia di Humanitas e titolare di un progetto Airc denominato My First Airc Grant, dedicato a ricercatori sotto i 40 anni che non hanno mai avuto un finanziamento Airc - Solitamente le cellule T maggiormente associate alla resistenza contro i tumori sono le cosiddette Cd4 e Cd8. Invece le cellule T con cui dialogano i neutrofili sono le cosiddette 'doppie negative' (perché non hanno né Cd4 né Cd8). Ne abbiamo identificati ben 12 raggruppamenti all’interno dei tumori, a dimostrazione della straordinaria complessità del nostro sistema immunitario".
Lo studio, durato più di 5 anni, ha coinvolto competenze diverse - immunologi, bioinformatici, clinici - e istituzioni di più Paesi, fra cui Istituto nazionale tumori di Milano e Columbia University di New York. "Oltre che per i risultati raggiunti - conclude Mantovani - la ricerca è importante anche per il metodo utilizzato. Abbiamo infatti lavorato con approcci di bioinformatica su database pubblici, di pazienti, verificando poi i dati anche su pazienti del nostro ospedale. Inoltre, uno studio di questo tipo dimostra l’importanza di attrarre nel nostro Paese cervelli internazionali come Sebastien Jaillon, e di collaborare con istituzioni di tutto il mondo, per unire competenze ed eccellenze".