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Un gene perduto all'origine dell'infarto
La sua assenza spiega perché le malattie cardiovascolari sono così comuni negli esseri umani
Redazione ANSA 23 luglio 2019 17:53
Chiamato CMAH, il gene controlla la produzione di uno zucchero presente anche nella carne rossa, chiamato acido N-Glicolneuraminico (Neu5Gc), noto per causare infiammazioni croniche. La sua assenza nell'uomo spiegherebbe perché le malattie cardiovascolari causate dall'occlusione delle arterie con depositi di grasso siano inesistenti negli altri mammiferi, inclusi quelli strettamente imparentati con gli esseri umani come gli scimpanzé.
L'esperimento è stato condotto su topi geneticamente modificati in modo da inattivare il gene CMAH e ha dimostrato che negli animali con questa modifica il rischio di attacchi di cuore raddoppia. Questo, secondo i ricercatori, "spiega perché anche i vegetariani, che non presentano particolari fattori di rischio, sono comunque molto suscettibili alle malattie cardiovascolari".
La perdita del gene nei nostri antenati, tuttavia, sembra aver prodotto anche altri importanti cambiamenti nella fisiologia umana, inclusi una diminuzione della fertilità e una maggiore capacità di correre per lunghe distanze.