Fonte aboutpharma.com
L’Istituto superiore di sanità si riorganizza. Nasce anche il Centro nazionale per l’Hta
Presentato oggi a Roma il nuovo assetto dell’Iss. Ricciardi: “Nel 2017 cinque milioni in più per la ricerca”. Focus su innovazione e sostenibilità. Si rafforza l'impegno per la prevenzione delle malattie e contro le dipendenze. Al via il "Grant Office” per orientare i ricercatori tra bandi e brevetti

L’Istituto superiore di sanità (Iss) si riorganizza. Per dare impulso alla ricerca, rafforzare l’impegno nelle attività di studio, sorveglianza e prevenzione, ma anche per supportare con autorevolezza le decisioni di politica sanitaria, in particolare sul fronte dell’innovazione e della sostenibilità. E’ questo, in sintesi, il senso del “restyling” dell’Iss – presentato oggi alla stampa dai vertici dell’istituto – che prevede una nuova distribuzione delle funzioni in 6 dipartimenti, 16 centri nazionali, due centri di riferimento (medicina di genere e salute mentale) e un organismo notificato (per le certificazioni CE dei dispositivi).
La ristrutturazione, pur ampliando le competenze dell’Iss, ha puntato all’eliminazione di molti “duplicati”. I reparti, ad esempio, sono passati da 123 a 50, distribuiti tra tutte le strutture. “Per conciliare la missione dell’Iss alla sostenibilità economica – ha spiegato Angelo Del Favero, direttore generale dell’Istituto – serviva una macchina più efficiente e più snella. Il nostro modello permetterà un recupero in termini di costi/benefici di circa due milioni l’anno, una cifra che reinvestiremo in salute, a vantaggio dei cittadini”.
I nuovi centri
Accanto alle attività tradizionali di studio e ricerca, controllo e sorveglianza in materie come neuroscienze, malattie infettive, sicurezza alimentare, oncologia, ambiente o malattie cardiovascolari, il nuovo Iss vuole anche “fornire indicazioni” per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. Ad esempio, supportando le scelte in materia di prestazioni sanitarie secondo un approccio che individui “ciò che è veramente efficace” e scongiuri sprechi e inefficienze. In questa direzione va il neonato Centro nazionale per l’Health technology assessment (Hta): una nuova struttura – guidata da Marco Marchetti, docente all’Università Cattolica di Roma – che ha il compito di valutare e migliorare la qualità, gli standard e il rapporto “value for money” delle tecnologie (farmaci, dispositivi e non solo) utilizzate nell’ambito delle prestazioni del Ssn. Dialogando con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e l’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas).
Tra le novità, anche un Centro nazionale per “tecnologie innovative in sanità pubblica”, uno per la “telemedicina e le nuove tecnologie assistenziali” e uno per “l’eccellenza clinica, la qualità e la sicurezza delle cure”. Più attenzione sarà, inoltre, dedicata alla “prevenzione della malattie e promozione della salute” e alle dipendenze patologiche, con due centri ad hoc.
35 milioni per la ricerca
Dare impulso alla ricerca è una delle priorità del nuovo Iss. L’ha spiegato il presidente dell’istituto, Walter Ricciardi: “Abbiamo disegnato un istituto coerente con la sua missione principale di tutelare la salute pubblica. Ma il nuovo Iss sarà in grado anche di investire sempre più risorse nella ricerca. È in crescita la previsione del finanziamento di progetti di ricerca scientifici. A fonte del finanziamento di 30 milioni di euro ottenuto lo scorso anno le entrate previste per il 2017 ammontano a circa 35 milioni”.
Per valorizzare le attività di ricerca il nuovo Iss si è dotato di un “Grant Office” che assisterà i ricercatori nel reperimento dei bandi di ricerca e supporterà i percorsi di brevettazione e di tutela della proprietà intellettuale. Fino ad oggi sono circa 78 i brevetti in possesso dell’Iss di cui 53 in condivisione con altri enti di ricerca e riguardano tecnologie per malattie infettive, tecnologie oncologiche, vaccinali o nuovi biomarker diagnostici.
Il dialogo con i cittadini
Il nuovo corso dell’istituto promette anche più attenzione “alla comunicazione e ai canali di dialogo e di informazione con gli utenti per promuovere la conoscenza medico-scientifica su aspetti fondamentali della salute pubblica”. Promossi anche attraverso i social network, i “telefoni verdi” dell’Iss rispondono a tutti coloro che hanno bisogno di un orientamento. Quelli dedicati al fumo e alle malattie a trasmissione sessuale, ad esempio, hanno evaso nell’ultimo anno dalle 500 alle 1000 richieste al mese. Oggi, infnine, è stata inaugurata la newsletter online “AllIss”, dove la riorganizzazione dell’istituto è descritta nel dettaglio.