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Coronavirus, si preparano le nuove mappe genetiche - SPECIALE
Per test più precisi e per seguirne tutte le mutazioni
Enrica Battifoglia 30 gennaio 2020 09:26
Sono le stesse macchine finora utilizzate per ottenere la mappa del Dna dei tumori, in modo da seguirne le mutazioni e calibrare le terapie, e sono state modificate in modo da adattarle all'analisi del virus 2019-nCoV. Il vantaggio rispetto alle mappe attuali è notevole, spiega il genetista Stefano Gustincich, dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit). "Quando si isola un virus, la condizione ottimale è ottenere una soluzione fatta da esclusivamente di molecole del virus: è una condizione ideale, ma che non accade mai", osserva il ricercatore.
Nella realtà i campioni che vengono analizzati comprendono per la maggior parte frammenti del Dna dell'individuo dal quale sono stati prelevati e solo pochissimi frammenti genetici del virus. "Le nuove tecnologie di sequenziamento - aggiunge - utilizzano molecole di Dna modificate che si appaiano alle sequenze genetiche del virus: in questo modo permettono di isolare esclusivamente il genoma virale".
Grazie a queste etichette biochimiche diventa possibile avere a disposizione il virus puro: "ciò permette di fare più campioni in quanto i costi sono incredibilmente inferiori; diventa anche possibile isolare le sequenza di ciascun individuo e confrontarle". Vuol dire, per esempio, capire come il virus sta mutando, nell'uomo oppure negli animali che sono il suo serbatoio naturale, i pipistrelli. A mano a mano che si riconoscono le mutazioni, inoltre, si possono modificare le etichette e di conseguenza avere nuovi test per la diagnosi, sempre più precisi. Non soltanto in questo modo il virus non sfugge mai, ma si possono anche riconoscerne e inseguirne tutte le mutazioni per comprendere come si evolve.