aboutpharma.com
Intelligenza artificiale, la Commissione Ue propone il suo white paper
L'esecutivo comunitario invita tutti gli stakeholder europei, siano essi privati o pubblici, ad avanzare proposte per migliorare l'attuale approccio all'Ai in tutti i campi di applicazione

La Commissione europea ha pubblicato un proprio white paper in tema di intelligenza artificiale il 19 febbraio 2020. L’esecutivo comunitario invita tutti gli stakeholder europei, siano essi privati o pubblici, ad avanzare proposte per migliorare l’attuale approccio all’Ai in tutti i campi di applicazione (escluso il militare).
I campi di applicazione
Medicina, automazione, energia, aeronautica e servizi. Sono queste le aree in cui bisognerà intervenire e in cui l’intelligenza artificiale potrà dare i maggiori benefici.
Sono due i capisaldi del documento prodotto dalla Commissione. Il primo è definito come “ecosistema dell’eccellenza” che sposa bene i campi di applicazione pratica nell’economia reale dell’Ue. Il secondo è “l’ecosistema della fiducia” ossia tutta quella serie di politiche volte a un approccio non invasivo della tecnologia nel rispetto della privacy.
Rafforzamento
Rispetto a Usa e Cina l’Europa è indietro. Il nuovo sistema di supercalcolo (8 supercomputer dislocati in altrettanti Paesi) dovrebbe aiutare nella lavorazione di una grandissima quantità di dati all’interno di un network di cloud-computing europeo. Tuttavia è indubbio che l’Ue abbia molto da recuperare in tal senso. Il volume dei dati prodotti era di 33 zettabyte nel 2018 e ci si aspetta che entro il 2025 si arrivi a 175. Oggi l’80% dei processi di data analytics avviene nei data center e solo il 20% grazie ai prodotti connessi alla rete (automobili o altri device).
Spingere sulle partnership
A dicembre 2018 la Commissione aveva presentato il suo piano sull’Ia. Oltre 70 progetti da mettere in campo con una collaborazione più stretta con i Paesi membri e creare una comunità sempre più forte sulla ricerca. Per fare questo si vuole puntare di più sulle piccole e medie imprese all’interno del cosiddetto Digital Europe programme per adottare soluzioni di intelligenza artificiale, magari con un iniezione iniziale di circa 100 milioni di euro già nella prima metà del 2020.
Il cloud e la sicurezza
La mole di dati che verrà processata ha bisogno di essere messa sotto chiave. Una nuvola, in questo caso, è la migliore cassaforte, soprattutto se ci sono gli strumenti per proteggerla da attacchi esterni. La Commissione europea ha proposto più di quattro miliardi di euro all’interno del Digital Europe programme.