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Coronavirus e fecondazione assistita, Cnt raccomanda stop cure non urgenti
SANITÀ Pubblicato il: 17/03/2020 16:14
Anche l'attività di fecondazione assistita va ristretta per contenere la trasmissione del Covid19 in Italia. È quanto raccomanda un documento congiunto del Centro nazionale trapianti e del Registro Pma (Procreazione medicalmente assistita) dell'Istituto superiore di sanità. Cnt e Registro chiedono ai centri Pma di sospendere tutti i trattamenti non urgenti, pur sottolineando che tali misure sono da intendersi come raccomandazioni tecniche e non come disposizioni vincolanti, che spettano alle Regioni.
La sospensione delle attività - riporta una nota - riguarda sia la donazione di gameti che i trattamenti di Pma in generale (con o senza donazione di cellule riproduttive): l'interruzione, in via precauzionale, è da applicarsi alle coppie che non abbiano già iniziato il protocollo di stimolazione farmacologica o che non sono considerate casi urgenti, per via dell’età o di particolari condizioni cliniche. Il Cnt e il Registro Pma invitano i centri a mantenere invece attive le procedure di crioconservazione dei gameti volte a preservare la fertilità dei pazienti oncologici e di tutti quelli che sono sottoposti ad altre terapie considerate tossiche per l’apparato riproduttivo. Le raccomandazioni raccolgono quanto espresso anche dalle società scientifiche di settore.
"Per questi motivi - affermano le società scientifiche - attendere l'avvento del picco delle infezioni (e la successiva possibile immunizzazione) prima di intraprendere cicli di Procreazione medicalmente assistita non differibili o perché urgenti e portare a rapida conclusione i cicli in corso, pare un approccio corretto e appropriato. Ridurre inoltre i rischi della necessità di utilizzare posti letto ospedalieri, sale chirurgiche o terapie intensive legati a eventuali complicanze derivate dall'esecuzione di programmi di concepimenti assistiti risulta oggi un atto dovuto nei confronti della popolazione e dei colleghi che stanno combattendo una lotta al limite delle risorse umane ed economiche. L’impatto psicologico e morale sulla popolazione e sugli operatori di un letto di terapia intensiva occupato da una giovane paziente in cui la gravidanza è stata indotta grazie a programmi di concepimento assistito è negativo al punto di consigliare di eseguire solo i trattamenti urgenti e indifferibili, rimandando la ricerca della gravidanza anche utilizzando in maniera estensiva le tecniche di crioconservazione di gameti ed embrioni".