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Malattia di Kawasaki: cos’è, che sintomi ha sui bambini, ed è legata al coronavirus?


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Malattia di Kawasaki: cos’è, che sintomi ha sui bambini, ed è legata al coronavirus?

Si tratta di una malattia rara, in Italia: ma i casi si sono moltiplicati in zone dove il coronavirus è molto diffuso: ecco che cos’è

Malattia di Kawasaki: cos'è, che sintomi ha sui bambini, ed è legata al coronavirus?
 
I sintomi

Sappiamo che colpisce prevalentemente neonati e bambini sotto gli otto anni e i sintomi più comuni sono febbre, congiuntivite, arrossamento delle labbra e della mucosa orale, anomalie delle estremità come mani e piedi, eruzioni cutanee, linfonodi nella regione del collo, eritema a fragola sulla lingua «La sindrome di Kawasaki - spiega Alberto Villani, membro della Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza (Cts) e presidente della Società italiana di Pediatria (Sip), - è una vasculite che normalmente ha decorso benigno ma in alcuni casi può provocare problemi perché interessa il cuore con la dilatazione delle coronarie».

Vanno incontro a un decorso più complesso i pazienti non adeguatamente trattati (15-25%), ma talvolta anche in quelli ben curati (con percentuale inferiore al 5%).

Il decorso della malattia

Secondo quanto scrive l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma la malattia segue tre fasi: fase acuta, fase subacuta e fase di convalescenza.
- Fase acuta (durata 1-2 settimane): presenza della febbre e degli altri segni acuti della malattia (che possono non essere presenti contemporaneamente).
- Fase subacuta (durata fino alla 4ª settimana): ha inizio dopo la risoluzione della febbre e degli altri segni acuti. Possono persistere irritabilità, anoressia e congiuntivite. Si associa a desquamazione della pelle, aumento del numero di piastrine circolanti, possibile sviluppo di aneurismi coronarici;
- Fase di convalescenza (durata dalla 5ª alla 8ª settimana): inizia la scomparsa di tutti i segni clinici di malattia fino alla normalizzazione degli indici infiammatori.decorso della malattia nei bambini con MK è molto variabile in relazione all’eventuale interessamento coronarico.

Come si cura

Il trattamento iniziale per curare la malattia di Kawasaki prevede la somministrazione di immunoglobuline endovena (IVIG): rappresentano il trattamento “protettivo” per eccellenza nei confronti delle coronarie; vengono infuse per via endovenosa di solito entro il 7-10° giorno di malattia, dopo aver raccolto il consenso informato dei genitori ed aver eseguito un prelievo per le sierologie epatite B, C e HIV. Viene inoltre somministrata Aspirina a dosaggio antinfiammatorio, in quattro somministrazioni giornaliere, fino a 48-72 ore dalla scomparsa della febbre. Poi a dosaggio antiaggregante, una volta al giorno, per 6-8 settimane dall’esordio nei pazienti senza alterazioni coronariche e per tempo indefinito nei bambini che sviluppano coronaropatia. I bambini con particolari condizioni di rischio (età inferiore ai 12 mesi, dilatazione coronarica al primo ecocardiogramma, indici di infiammazione molto elevati, complicanze quali sindrome da attivazione macrofagica, sindrome da shock) vanno anche trattati anche con cortisone 

In Italia malattia rara

In Italia questa infiammazione delle arterie è considerata malattia rara mentre è più frequente in Estremo Oriente, dove sono presenti cluster, probabilmente per la presenza in loco di alcuni virus endemici di quelle aree, che sembrano attivare la sindrome. Nel nostro Paese «si verificano circa 250 casi l’anno». «In Gran Bretagna e in regioni nord Italia è stato rilevato un aumento della casistica.
Il gruppo di studio di reumatologia della Sip sta raccogliendo dati per verificare».

Le tante conseguenze del coronavirus

Perché si torna a parlarne ora? Perché — nel corso della lotta al coronavirus: un virus che, nelle parole di Ranieri Guerra dell’Oms, è «un mostro: soltanto ora stiamo cominciando a comprendere come funziona, attacca l’intero sistema, non solo i polmoni, arriva nell’endotelio vascolare, è causa di patologie neurologiche importanti, attacca selettivamente in base a età e sesso. Non abbiamo idea di cosa altro possa causare, lo scopriamo giorno per giorno» — i pediatri di molte zone d’Europa hanno lanciato un’allerta dopo aver registrato un numero particolarmente elevato di bambini colpiti da questa sindrome. «In un mese il numero dei casi ha eguagliato quelli visti nei tre anni precedenti», ha detto Lucio Verdoni, reumatologo pediatra del Papa Giovanni. Casi sono stati segnalati anche al Gaslini di Genova e a Milano.

Il sospetto è che possa esserci una correlazione tra Sars-Cov 2 e la malattia di Kawasaki, anche se gli esperti precisano che solo una piccola minoranza di bambini infettati da SarsCov2 sviluppa la malattia di Kawasaki, meno dell’1%. Nonostante ciò, avvertono, «in previsione dell’imminente apertura alla Fase 2, è importante tenere presente tutte le conseguenze che questo virus insidioso può causare, sia nella fascia di età adulta che in quella pediatrica». «A oggi non è dimostrato un legame certo tra coronavirus e sindrome di Kawasaki nei bimbi - precisa Alberto Villani - ma si sta facendo un attento monitoraggio per verificare l’entità della cosa».


Fonte: corriere.it
URL: https://www.corriere.it/salute/malattie-rare/20_aprile_29/malattia-kawasaki-cos-che-sintomi-ha-bambini-ed-legata-coronavirus-c31ef322-89fb-11ea-94d3-9879860c12b6.shtml