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Cancro, scoperto il 'tallone d'Achille'
Studio internazionale pubblicato su Nature apre la strada per nuove terapie
28 gennaio 2021 | 16.06
Scoperto il 'tallone d’Achille' del cancro: una alterazione della struttura genetica delle cellule tumorali, la aneuploidia, che può essere un punto debole da utilizzare per colpire il tumore. Lo studio, condotto da un team internazionale di ricercatori, fra cui Stefano Santaguida e Marica Ippolito dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) e dell’Università Statale di Milano, è pubblicato su 'Nature'.
L’aneuploidia - spiega una nota - è un cambiamento nel numero delle copie di cromosomi: tutte le cellule umane hanno, in condizioni normali, 46 cromosomi, mentre si sa che quelle tumorali ne hanno spesso di più o di meno, e risultano quindi con un patrimonio cromosomico (cariotipo) sbilanciato. Finora, tuttavia, questo importante segno distintivo del cancro non è mai stato sfruttato come bersaglio di cura, perché fino a poco tempo fa mancavano gli strumenti necessari per creare modelli in vitro di cellule aneuploidi.
"Per la prima volta qui allo Ieo siamo riusciti a creare librerie di linee cellulari con cariotipi aneuploidi definiti - spiega Ippolito - Grazie a queste librerie abbiamo dimostrato un’alta dipendenza delle cellule aneuploidi dai geni coinvolti nel corretto funzionamento del Sac, il macchinario cellulare deputato alla divisione cellulare attraverso il quale ogni cellula genera due cellule figlie. Questa interazione tra aneuploidia e Sac ha una rilevanza clinica: inibendo Sac infatti le cellule aneuploidi muoiono. Si apre quindi la prospettiva concreta dell’utilizzo dei Sac inibitori come terapia anticancro”.
“Ora che abbiamo scoperto che l’aneuploidia ci indica un punto di vulnerabilità delle cellule tumorali -conclude Santaguida - stiamo studiando se promuova anche la resistenza alla chemioterapia. In questo caso potremmo avere un doppio utilizzo clinico di questo fondamentale segnale-spia dei tumori”.
Allo studio, coordinato dal Dipartimento di Genetica molecolare umana dell’università di Tel Aviv, hanno partecipato anche un progetto finanziato dal ministero della Salute e uno sostenuto da Fondazione Airc. Insieme a Ieo e Statale di Milano, hanno partecipato gli istituti americani Mit, Harvard, Dana Farber, Università del Vermont, e il tedesco Kaiserlautern.
Aneuploidy renders cancer cells vulnerable to mitotic checkpoint inhibition https://www.nature.com/articles/s41586-020-03114-6 |