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Partita la sperimentazione del vaccino italiano Takis
Fase 1 su 80 volontari a Monza, Napoli e Roma
ROMA 01 marzo 2021 16:43
La fase 1 della sperimentazione, su 80 volontari sani divisi in 4 gruppi con dosi diverse somministrate con o senza richiamo, "sarà attaccata alla fase 2: non appena avremo le informazioni relative alle dosi più promettenti procederemo immediatamente con la seconda dose, probabilmente tra fine settembre e l'inizio di ottobre su ulteriori 240 pazienti. Quindi passeremo alla fase 3", ha detto all'ANSA Luigi Aurisicchio, amministratore delegato e direttore Scientifico di Takis.
Chiamato Covid-eVax, il vaccino è tutto italiano e nelle prove di laboratorio ha provocato una forte risposta immunitaria sia di tipo anticorpale sia cellulare. Si basa su una tecnologia nuova rispetto a quella dei vaccini finora disponibili e che può essere facilmente aggiornata per combattere le varianti, inoltre "consente di evitare la catena del freddo nella conservazione e nel trasporto", rileva Aurisicchio. E' infatti un vaccino a Dna: per stimolare la reazione immunitaria utilizza un frammento di Dna che viene iniettato nel muscolo e promuove la produzione di una porzione specifica della proteina Spike, la principale arma che il virus SarsCoV2 utilizza per entrare nelle cellule umane; l'efficienza del processo è aumentata dalla tecnica dell'elettroporazione, che favorisce il passaggio del Dna nelle cellule grazie a lievi e brevi stimoli elettrici. Quest'ultima tecnica è stata sviluppata da un'altra azienda italiana, l'Igea di Carpi.
I tre centri clinici sono coinvolti in tutte le attività dello studio, rileva la Takis, ma ciascuno ha responsabilità maggiori su uno dei tre aspetti principali della sperimentazione: il San Gerardo di Monza, dove oggi è avvenuta la prima somministrazione nel Centro di ricerca di Fase 1 diretto da Marina Cazzaniga, dell'Università di Milano-Bicocca, è responsabile del trattamento dei primi soggetti di ciascuna dose e della verifica dei risultati preliminari; ill Pascale a Napoli ha un ruolo determinante nell'espansione del numero di soggetti per ciascuna dose, al fine di consolidare i risultati; lo Spallanzani a Roma è responsabile di tutti gli esami di laboratorio che documentino la risposta immunitaria e quindi la potenziale efficacia.