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Mieloma multiplo: scoperto “bug” su cellule per rallentare la malattia
Cura già disponibile al Papa Giovanni XXIII di Bergamo
Venerdì 5 marzo 2021 - 14:54

Roma, 5 mar. (askanews) – I pazienti con mieloma multiplo sono tra i più fragili nei confronti del Covid-19. Non solo perché se contagiati hanno un maggior rischio di andare incontro a conseguenze più gravi, ma anche perché devono recarsi spesso in ospedale per i trattamenti. Al momento non c’è una terapia in grado di ‘bloccare’ la malattia o di guarirla definitivamente, ma negli ultimi anni si sono fatti importanti passi in avanti per trattare anche i casi più difficili. L’ultimo di questi è stato individuare un nuovo ‘target’ sulla superficie delle cellule malate, nel quale è possibile inserirsi per colpirle. In sostanza un ‘bug’, un ‘varco’, da sfruttare. A farlo è un anticorpo monoclonale ‘coniugato’, composto cioè da due molecole: un anticorpo monoclonale umanizzato (belantamab) che – legandosi ad un recettore espresso sulla superficie delle plasmacellule mielomatose – penetra nelle cellule e rilascia un farmaco chemioterapico (mafodotin). Quest’ultimo colpisce a sua volta una proteina ‘chiave’ per lo sviluppo della malattia provocando la morte delle plasmacellule mielomatose.
Questa nuova cura, in assoluto la prima nel suo genere, ha dimostrato negli studi clinici di saper tenere a bada il mieloma e di aumentare la sopravvivenza in pazienti pluritrattati, per i quali non esistono ad oggi ulteriori possibilità terapeutiche. Tra qualche mese sarà disponibile anche in Italia, dove si calcola che annualmente siano circa 200 i pazienti che potranno beneficiarne da subito, delle circa 5000 nuove diagnosi di mieloma. Ma grazie all’approvazione europea il farmaco è stato anche inserito nell’Expanded Access Program, che fino all’approvazione da parte di AIFA ne consente l’uso in particolari situazioni cliniche: grazie a questo programma, belantamab mafodotin è già stato fornito gratuitamente dall’azienda produttrice a 49 Centri in 15 Regioni per curare 70 pazienti che altrimenti non avrebbero avuto alcuna alternativa terapeutica.
“Nella nostra Regione ogni anno si ammalano di mieloma multiplo circa 800 persone – spiega Monica Galli, dirigente medico di I livello presso l’Unità Operativa di Ematologia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo -. Poiché il mieloma multiplo è ancora oggi raramente guaribile in maniera definitiva, la maggior parte di queste persone vede, purtroppo, ritornare la malattia: per loro, questo farmaco è più di una speranza. Nel nostro centro di ematologia facciamo circa 80-90 nuove diagnosi ogni anno e seguiamo regolarmente centinaia di pazienti. Nel 2019 abbiamo effettuato oltre 3500 visite ambulatoriali e poco meno di 2300 visite con somministrazione di terapia”.