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Listeria: i sintomi e come si cura l’infezione | I prodotti ritirati da Findus e da Lidl
La guida dell’Istituto Superiore di Sanità, da rileggere dopo i ritiri di prodotti (Findus e Lidl) in Italia e in altri Paesi d’Europa
di Redazione Salute 7 luglio 2018 | 18:52
Listeriosi, un’infezione pericolosa
La listeriosi è un’infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes, generalmente dovuta all’ingestione di cibo contaminato e pertanto classificata fra le malattie trasmesse attraverso gli alimenti (tossinfezioni alimentari). Il primo caso umano di listeriosi è stato riportato nel 1929. Nei Paesi occidentali, la malattia si sta rivelando sempre più un importante problema di sanità pubblica. Seppur relativamente rara, infatti, si può manifestare con un quadro clinico severo e tassi di mortalità elevati soprattutto in soggetti fragili come neonati, anziani, donne gravide e adulti con sistema immunitario indebolito. Inoltre, negli ultimi anni, si sono verificate frequenti epidemie, soprattutto in seguito alla distribuzione di cibo contaminato attraverso le grandi catene di ristorazione. L’ultima allerta è emersa in Italia a causa del ritiro di alcuni lotti di minestrone Findus e di prodotti surgelati Lidl (qui maggiori informazioni); i ritiri si sono estesi anche in altri Paesi europei (dalla Germania al Regno Unito passando per l’Austria: per maggiori informazioni, leggere qui)
Gli alimenti a rischio
Il batterio che causa la listeriosi è molto diffuso nell’ambiente e si trova comunemente nel suolo, nell’acqua, nella vegetazione e nelle feci di numerose specie animali, senza che questi mostrino sintomi apparenti. Può contaminare qualunque livello della catena di produzione e consumo degli alimenti. Può crescere e riprodursi a temperature variabili da 0 a 45°C, tende a persistere nell’ambiente e quindi essere presente anche in alimenti trasformati, conservati e refrigerati. Gli alimenti principalmente associati all’infezione da listeriosi sono: pesce, carne e verdure crude, latte non pastorizzato e latticini come formaggi molli e burro, cibi trasformati e preparati (pronti all’uso) inclusi hot dog, carni fredde tipiche delle gastronomie, insalate preconfezionate, panini, pesce affumicato. Più raramente le infezioni possono verificarsi attraverso il contatto diretto con animali, persone o ambiente contaminato.