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Staminali: rigenerato il polmone di bimbo affetto da malattia degenerativa
Terapia sperimentale in uso compassionevole ancora non approvata
Redazione ANSA MILANO 14 febbraio 2020 10:52

MILANO - Il polmone di un bambino, affetto da una malattia respiratoria rara degenerativa, è stato rigenerato con l'infusione di un tipo di cellule staminali, quelle mesenchimali. Grazie a questa terapia, sperimentata per la prima volta al mondo in ambito pediatrico in Italia, prima a Palermo e ora a Milano, il piccolo, di quasi 4 anni, può respirare autonomamente quasi tutto il giorno. A ideare il protocollo, già applicato sugli adulti, è stata Gloria Pelizzo, primario dell'unità di Chirurgia pediatrica dell'ospedale Buzzi di Milano. Il trattamento è ancora in fase sperimentale e a breve partirà il secondo ciclo di trattamento. "Rientra tra le terapie compassionevoli, perché ancora non approvate - ha spiegato Pelizzo - vogliamo trovare una speranza anche per altre malattie malformative e degenerative respiratorie, non solo pediatriche. Dopo il secondo ciclo, contiamo di arruolare bambini con altre patologie respiratorie".
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Virus mai visti l'anello mancante tra vita e non vita
Hanno proteine tipiche dei batteri, utili alla medicina del futuro
Enrica Battifoglia 13 febbraio 2020 10:27
Il confine tra il mondo vivente e quello non vivente ora è più sfumato: si è scoperto l'anello mancante che unisce questi due mondi ed è un virus mai visto, molto più grande dei suoi simili e soprattutto dotato di un corredo di proteine caratteristiche dei batteri. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, per la prima volta dissolve il confine che finora ha separato parassiti simili a macchine, come i virus, dagli organismi viventi; potrebbe inoltre fornire nuove armi al servizio della medicina del futuro.
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Spagna, autorizzato editing genetico su 14 embrioni
MEDICINA Pubblicato il: 12/02/2020 14:57

L'autorità governativa della
Catalogna ha autorizzato un progetto di editing genetico da realizzare su embrioni umani. La ricerca, guidata dalla biologa
Anna Veiga, utilizzerà la rivoluzionaria tecnica
Crispr, una sorta di '
forbici molecolari' che consentono di tagliare e cucire il Dna, per sopprimere alcuni geni e studiarne il ruolo nello sviluppo embrionale. Gli scienziati useranno circa
40 embrioni 'abbandonati', non utilizzati per le tecniche di riproduzione assistita.
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Coronavirus, studio 'accusa' anche il pangolino
SANITÀ Pubblicato il: 07/02/2020 11:56 di Paola Olgiati e Lucia Scopelliti

Il pangolino, un mammifero conosciuto anche come formichiere squamoso, potrebbe essere l'ospite intermedio del nuovo coronavirus cinese: l'animale attraverso il quale l'agente patogeno sarebbe riuscito a passare dai pipistrelli all'uomo.
Se in precedenza si era parlato del serpente come probabile 'anello di congiunzione' - una tesi che tuttavia non vedeva concordi tutti gli esperti - ora uno studio della South China Agricultural University punta il dito contro il pangolino: "La sequenza genetica del nuovo ceppo di coronavirus isolato dal pangolino - spiegano i ricercatori - risulta identica al 99% a quella del virus nelle persone infette, indicando che i pangolini possono essere un ospite intermedio".
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Scoperti nuovi geni protettivi contro l'Alzheimer
Si apre la strada a nuovi farmaci
Redazione ANSA ROMA 05 febbraio 2020 13:26
(ANSA) - ROMA, 5 FEB - Scoperti in uno studio sul Dna di oltre 10 mila individui geni che proteggono dall'Alzheimer e che potrebbero suggerire la strada per lo sviluppo di nuovi farmaci contro la malattia. È il risultato di uno studio pubblicato sugli Annals of Human Genetics, e condotto da scienziati della Università College di Londra. Gli esperti hanno confrontato il Dna di circa 5 mila individui con l'Alzheimer e altrettanti individui sani. È emerso che nel Dna di questi ultimi sono più comuni delle varianti genetiche (mutazioni) a carico dei geni delle 'tirosin-fosfatasi'.
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Cosi' i tumori si nascondono al sistema immunitario
La chiave è in due proteine
Redazione ANSA 04 febbraio 2020 10:24
Si nasconde nello stesso sistema immunitario il meccanismo che permette ai tumori di sfuggire a ogni controllo. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science Advances, potrebbe aprire la via a nuove terapie anticancro e si deve al gruppo tedesco coordinato dall'italiana Teresa Carlomagno, della Leibniz University Hannover (Luh), in collaborazione con Maja Banks-Khn e Wolfgang Schamel, dell'universita' di Friburgo.
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I primi mini cervelli che simulano i tumori dei bambini
Ottenuti in Italia per studiarli e scoprire nuove terapie
Monica Nardone 29 gennaio 2020 14:18

Hanno la forma di sfere irregolari e le dimensioni di una piccola arachide, i primi cervelli in miniatura ottenuti in laboratorio per simulare i tumori cerebrali dei bambini e mettere a punto nuove terapie. Pubblicato sulla rivista Nature Communications, il risultato è stato ottenuto in Italia, sotto la guida di Luca Tiberi, dell'università di Trento e il sostegno di fondazione Armenise-Harvard, Associazione per la ricerca sul cancro (Airc) e Fondazione Caritro.
quotidianosanita.it
Ok alla legge per donare il proprio corpo alla scienza per studio e ricerca. Per il consenso varranno le stesse modalità delle DAT
Il provvedimento punta a regolamentare e rendere più facile la donazione dei cadaveri a fini di studio, di ricerca scientifica e di formazione per renderne più facile la donazione. Oggi infatti, la normativa pone troppi paletti e nei fatti le donazioni sono poche e i nostri chirurghi vanno in Francia, Germania, Austria a seguire dei corsi. Previsto il consenso per la donazione, istituzione di un elenco di Centri di riferimento. Servirà però un regolamento Miur, Salute, Interno, previa intesa in Stato-Regioni, per dare attuazione alla norma. Il testo approvato in sede legislativa dalla XII Commissione. IL TESTO

29 GEN - Regolamentare la pratica della dissezione dei cadaveri a fini di studio, di ricerca scientifica e di formazione, è questo l’obiettivo principale del disegno di legge a prima firma dell'attuale viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, approvato oggi in via definitiva dalla Commissione Affari Sociali riunita in sede legislativa. Ricordiamo che il provvedimento era stato già approvato in prima lettura dal Senato lo scorso 29 aprile.
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Senza l'olfatto quasi ogni aspetto della vita è condizionato
Perdita interessa 5% persone, per infezioni, farmaci, Alzheimer
Redazione ANSA ROMA 24 gennaio 2020 13:58
(ANSA) - ROMA, 24 GEN - La perdita del senso dell'olfatto, collegata a diverse malattie, incluse quelle della vecchiaia, condiziona quasi ogni aspetto della vita: dall'inappetenza fino alla rottura delle relazioni sociali. A rivelare gli impatti emotivi e pratici di un problema che potrebbe interessare 5 persone su 100 è uno studio pubblicato su Clinical Otolaryngology.
I disturbi dell'odorato sono dovuti a molte cause, dalle infezioni delle vie respiratorie a lesioni nervose, da malattie neurologiche come Alzheimer e Parkinson all'effetto collaterale di alcuni farmaci. Ricerche precedenti avevano dimostrato che chi ne soffre "riferisce alti tassi di depressione e ansia, abbiamo quindi voluto sapere di più" sulle conseguenze di un problema che, in misura diversa, "colpisce il 5% della popolazione", spiega il primo autore, Carl Philpott.