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  • pharmastar.it

    Il futuro della psichiatria è digitale?

    Mercoledi 24 Novembre 2021

      Le nuove tecnologie, il web, la rete, i computer e gli smartphone, i Big Data e l’Artificial Intelligence hanno già rivoluzionato da tempo il mondo della salute e il nostro modo di vivere, ma in questo momento storico siamo di fronte ad un altro cambio di passo importante che trasformerà per sempre la medicina. L’emergenza sanitaria Covid 19 ha accelerato in maniera significativa la digitalizzazione delle strutture e delle pratiche sanitarie evidenziando il ruolo fondamentale della telemedicina in particolare nella gestione del paziente. Da un recente studio di Frost & Sullivan il mercato degli investimenti in Europa per quanto riguarda la telemedicina potrebbe raggiungere un giro d’affari di 17 miliardi di euro entro il 2026. Investimenti che dovrebbero innanzitutto privilegiare la comunicazione professionista - paziente, portando a regime strumenti di collaborazione quali videochiamate e messaggistica, la sicurezza nel trattamento dei dati personali e la compliance normativa documentale e burocratica.

    Psichiatria e strumenti digitali

    Quest’onda digitale, se viene contestualizzata nell’ambito psichiatrico, per gli aspetti di interventi o diagnosi di terapia in remoto, inclusa la telemedicina, sta offrendo alla professione un nuovo scenario: quello della psichiatria aumentata in cui approcci vecchi e nuovi convivono potenziandosi a vicenda a vantaggio dei pazienti e della loro salute mentale. La psichiatria sembra essere dunque una delle specialità che più di altre verrà trasformata dalle tecnologie digitali.


  • cordis.europa.eu

    La privacy dei dati è un ossimoro? Un’iniziativa dell’UE affronta le crescenti preoccupazioni a riguardo

    Un team di ricercatori ha lanciato un sito web privo di tracciamento per proteggere la privacy dei visitatori e per aiutare i cittadini scienziati a studiare i cookie digitali.

    © Visual Generation, Shutterstock

     Quando è entrato in vigore nel 2018, il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) ha stabilito un nuovo standard globale per la protezione dei dati personali e privati, fungendo da modello di base anche per paesi non appartenenti all’Unione europea. Tuttavia, ha inoltre introdotto una profonda incertezza riguardo la sua applicazione, nel contesto di una preoccupazione crescente all’interno della società per le questioni legate alla privacy dei dati.


  • askanews.it

    Lunedì 10 giugno 2019 - 09:49

    Sanità digitale, il 13 focus alla Camera su privacy e sicurezza dati

    Bisciglia (Osservatorio Aidr): sfida è rendere "rivoluzione" accessibile

    Sanità digitale, il 13 focus alla Camera su privacy e sicurezza dati

     

    Roma, 10 giu. (askanews) – “Privacy, sicurezza e trasparenza dei dati in sanità”. È il tema al centro del convegno organizzato dall’Aidr (Associazione italian digital revolution), in programma giovedì 13 giugno alle ore 17, presso la Sala della Lupa della Camera dei deputati, in cui medici ed esperti del settore proveranno a delineare obiettivi e punti di forza del nuovo scenario digitale che si apre dinanzi ai nostri occhi. “Si tratta di una rivoluzione che ha coinvolto in maniera significativa anche il settore sanitario”, sottolinea Andrea Bisciglia, cardiologo e responsabile dell’Osservatorio Aidr sulla Sanità digitale. Osservatorio che si prefigge la mission di “interloquire con le autorità istituzionali per promuovere e divulgare nuove iniziative, nuove tecniche e nuovi device, oltre che farsi portavoce nei palazzi di governo delle istanze della società. Al fine di rendere accessibile, alla maggior parte dei cittadini, il ‘mondo digitale’ in sanità, abbattendo così le barriere tra governance/dispensatore di servizi sanitari e fruitore dei servizi stessi”.


  • quotidianosanita.it

    Medico e paziente? Per comunicare sempre più mail o whatsapp. Ma a crescere è tutta la sanità digitale con una spesa annua di 1,39 mld

    I numeri contenuti nel report annuale dell'Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano. Circa metà dei cittadini cerca in Internet informazioni su medici e strutture sanitarie. Meno di uno su cinque comunica con il medico via email (19%), WhatsApp (17%), SMS (15%). Il 41% usa App o dispositivi wearable per monitorare lo stile di vita, uno su tre lo smart watch. Le mail lo strumento più utilizzato dai medici anche se cresce l’uso di WhatsApp. LE SLIDE

    21 MAG - Nel 2018 la spesa per la Sanità Digitale cresce del 7%, raggiungendo un valore di 1,39 miliardi di euro e rafforzando il trend di crescita iniziato l’anno precedente, quando l’aumento era stato del 2%. Le strutture sanitarie sostengono la quota più rilevante della spesa, con investimenti pari a 970 milioni di euro (+9% rispetto al 2017), seguite dalle Regioni con 330 milioni di euro (+3%), dai Medici di Medicina Generale (MMG) con 75,5 milioni (+4%), pari in media a 1.606 euro per medico e dal Ministero per la Salute con 16,9 milioni di euro (contro i 16,7 milioni nel 2017).
     
    I sistemi dipartimentali e la Cartella Clinica Elettronica (CCE) sono gli ambiti di innovazione digitale che raccolgono i budget più elevati, rispettivamente 97 e 50 milioni di euro, e sono considerati prioritari dalle strutture sanitarie (indicati rispettivamente dal 50% e dal 58% delle aziende), mentre inizia a prendere piede l’Intelligenza Artificiale, con circa 7 milioni di euro di risorse stanziate e il 20% dei Direttori sanitari che la ritiene rilevante.


  • pharmastar.it

    Alleanza tra Google e big pharma per cambiare l'approccio agli studi clinici

    Mercoledi 22 Maggio 2019  Davide Cavaleri

    Verily, una società di Alphabet e connessa a Google, dedicata alla salute e alle scienze della vita ha annunciato di avere stretto alleanze strategiche con Novartis, Otsuka, Pfizer e Sanofi per aiutarle a entrare più a fondo nel mercato degli studi clinici. Insieme intendono raggiungere i pazienti in modi nuovi, facilitare l'iscrizione e la partecipazione ai trial e aggregare i dati da diverse fonti, come la cartella clinica elettronica o i dispositivi indossabili per il tracciamento dello stato di salute. 

  • quotidianosanita.it

    Sicurezza dati sanitari. Garante privacy: “Nel 2018 cyber attacchi aumentati del 99%”

    Il dato rilevato dal presidente Antonello Soro nel suo discorso di presentazione della Relazione al Parlamento. “La carente sicurezza dei dati e dei sistemi che li ospitano può rappresentare, in altri termini, una causa di malasanità. La violazione delle regole essenziali di protezione dati può avere effetti deleteri nei processi medici, tanto più gravi ove quei processi incidano su aspetti qualificanti l’esistenza individuale: la nascita, la morte, la genitorialità”. LA RELAZIONE – IL DISCORSO DI SORO

    Antonello Soro

         07 MAG - “Il 2018 è stato definito, dal Clusit, l’anno peggiore relativamente alla sicurezza cibernetica, così costantemente esposta a minacce da configurare una sorta di cyber-guerriglia permanente. E se nel settore pubblico in generale gli attacchi sono cresciuti nell’ultimo anno del 41%, in ambito sanitario l’incremento ha toccato l’acme del 99% rispetto all’anno precedente, con effetti tanto più gravi che in altri settori perché l’alterazione dei dati sanitari può determinare - come abbiamo sottolineato anche rispetto al fascicolo sanitario elettronico - errori diagnostici o terapeutici”. È quanto ha affermato il Garante della Privacy, Antonello Soro nel suo discorso di presentazione della Relazione al Parlamento

  • doctor33.it

    Sanità digitale, raccomandazioni Oms per un buon uso delle tecnologie

    18 apr 2019
    Sanità digitale, raccomandazioni Oms per un buon uso delle tecnologie

       «Sfruttare la potenza delle tecnologie digitali è essenziale per ottenere una copertura sanitaria universale». Ne è convinto il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus. Ed è per questo che l'agenzia Onu da lui guidata ha deciso di lanciare le prime linee guida sul loro utilizzo per interventi legati alla salute. Le indicazioni sono state diffuse oggi ed elencano 10 modi in cui i Paesi possono utilizzare le strumentazioni accessibili tramite cellulari, tablet e computer per migliorare le condizioni di vita delle persone e i servizi essenziali. Le tecnologie digitali non sono fini a se stesse - ribadisce Ghebreyesus, in occasione del lancio del documento - sono strumenti essenziali per promuovere la salute, mantenere il mondo al sicuro e servire i vulnerabili». Un'opportunità, insomma, per gli esperti. Anche se, viene precisato subito, gli interventi basati su queste tecnologie non sono sufficienti da soli. Negli ultimi due anni, l'Oms ha riesaminato sistematicamente le evidenze disponibili sul digitale in sanità e ha consultato esperti di tutto il mondo, per produrre le raccomandazioni su come inserire queste tecnologie in modo da ottenere il massimo impatto sui sistemi sanitari e sulla salute delle popolazioni. Un intervento digitale che ha già effetti positivi in ​alcune aree, evidenzia l'Oms in una nota, è l'invio di promemoria alle donne per i controlli prenatali in gravidanza e per gli appuntamenti dei bambini con le vaccinazioni. Altri approcci prevedono l'uso di strumenti digitali a supporto delle decisioni degli operatori sanitari. O ancora per consentire a camici bianchi e pazienti di comunicare a distanza su problemi di salute. 

  • salute24.ilsole24ore.com

    Privacy nel mondo sanitario, ecco cosa accade dopo il 25 maggio

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    Si parla molto degli effetti innovativi della nuova direttiva europea sulla privacy. Dottor Gian Luca Bucciarelli, esperto di compliance e attento osservatore di questioni sanitarie, quali sono gli elementi di maggiore cambiamento?

       Un elemento cardine del nuovo regolamento è il principio di accountability. Si tratta di un forte riconoscimento a livello normativo di un principio riconosciuto a livello di compliance aziendale, presente a livello contrattuale e nei modelli analoghi a quelli utilizzati nell’applicazione del D.Lgs 231/01 in materia di responsabilità amministrativa delle società: il Titolare del trattamento dei dati deve essere in grado di dimostrare di avere adottato un processo complessivo di misure giuridiche, organizzative, tecniche per la protezione dei dati personali, anche attraverso l’elaborazione di specifici modelli organizzativi. Deve dimostrare in modo positivo e proattivo che i trattamenti dei dati effettuati sono adeguati e conformi al regolamento europeo in materia di privacy.

  • salute24.ilsole24ore.com

    Regolamento europeo in materia di privacy: le novità

    Il 25 maggio del 2018 diventa definitiva l’applicazione del nuovo quadro regolatorio sulla privacy e il trattamento dei dati personali disposto dal Regolamento europeo 2016/679. Le norme sono rivolte ai soggetti pubblici e alle aziende private che raccolgono, elaborano e conservano i dati dei singoli utenti e consumatori. Le norme vanno a integrare il Codice in materia di protezione dei dati personali (decreto legislativo n. 196 del 2003). 

    Il regolamento sottolinea l’importanza del principio di responsabilizzazione(accountability) dei titolari e responsabili del trattamento dei dati personali. Queste figure dovranno dimostrare l’adozione delle misure prese per l’applicazione del regolamento. Un criterio relativo a questo principio è il “data protection by default and by design”: il trattamento viene configurato con le necessarie garanzie allo scopo di soddisfare i requisiti della normativa e tutelare i diritti delle persone fisiche. Questa dimostrazione avviene prima di procedere al trattamento vero e proprio dei dati.     

  • Fonte aboutpharma.com

    Big data, la sanità ha fame di cloud

    Secondo gli esperti riuniti al convegno "La gestione del dato sanitario, sicurezza e cloud nell'era dei big data" a Milano, il servizio sanitario nazionale deve correre ai ripari facendo uso dell'archiviazione cloud. Solo così il sistema riuscirebbe a ridurre i costi e a proteggere meglio i dati

    “I sistemi che non si adattano sono sistemi che da un punto di vista finanziario sono destinati a saltare”. Sentenzia così Angelo Capelli, Vicepresidente della III Commissione sanità e politiche sociali della Regione Lombardia. Secondo lui e secondo gli esperti riuniti oggi a Palazzo Pirelli a Milano per l’incontro “La gestione del dato sanitario, sicurezza e cloud nell’era dei big data”, il futuro del dato nel campo della salute pubblica è il cloud.