Dalla collaborazione tra i neuroscienziati e gli ingegneri dell’Università di Siena è nato un progetto per supportare i pazienti colpiti da ictus cerebrale o patologie croniche: una protesi estremamente versatile, al momento in fase di sperimentazione, che ha già presentato ottime potenzialità. *IN COLLABORAZIONE CON DOMEDICA
di Redazione Aboutpharma Online 11 aprile 2019
La tecnologia è ormai un elemento imprescindibile della vita umana. Dalle semplici attività quotidiane fino al lavoro di ricerca medica e scientifica, ha cambiato radicalmente le abitudini della popolazione. Praticità, velocità e precisione sono solo alcune delle caratteristiche che hanno giustificato la crescita esponenziale di soluzioni high tech in tutti i campi. Oggi il rapporto tra uomo, medicina e tecnologia compie un ulteriore progresso. Un team dell’Università di Siena, grazie al lavoro congiunto di medici e ricercatori, è riuscito a sviluppare una protesi innovativa, il sesto dito robotico, in grado di restituire la capacità di presa ai pazienti con un arto privo di mobilità e/o forza.
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Cervello,imminenti test impianto cerebrale su 5 paralizzati
Sperimentazione in Australia, verrà utilizzata una mini protesi
Redazione ANSA SYDNEY 08 aprile 2019 09:54
(ANSA) - SYDNEY, 8 APR - Inizierà presto in due ospedali di Melbourne la prima sperimentazione umana di una mini-protesi cerebrale, che i ricercatori sperano possa aiutare i pazienti gravemente paralizzati a comunicare di nuovo. Il congegno, detto Stentrode, frutto della collaborazione fra il Royal Melbourne Hospital, l'University of Melbourne e il Florey Institute of Neuroscience and Mental Health, ha la grandezza di una piccola grappetta, non richiede chirurgia cerebrale aperta e viene inserito in un vaso sanguigno della corteccia motoria del cervello.
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Protesi innovativa su una donna, 'per me nuova vita'
Collaborazione fra eccellenze di Emilia-Romagna, Campania, Inail
Redazione ANSA NAPOLI 04 aprile 2019 18:25

''Per me è una nuova vita. Riesco oggi a mangiare da sola, a fare qualche faccenda domestica e tenere mio figlio per mano ma anche ad alzarmi semplicemente gli occhiali, cosa che prima non potevo fare''. Sorride e si commuove, Maria Maione, nel raccontare come la sua vita sia cambiata a seguito dell'impianto protesico che le ha restituito l'autonomia di entrambe le braccia. A soli 26 anni, nell'aprile 2014, lei rimase vittima di un grave infortunio mentre lavorava nei campi a Benevento che le costò la perdita di entrambe le braccia: a destra a livello della spalla, a sinistra conservando un residuo dell'omero, corto ma estremamente mobile e forte.
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Primo impianto al mondo di protesi del ginocchio in 3D
All'istituto Humanitas insieme a start-up bolognese 'Rejoint'
Redazione ANSA BOLOGNA 11 marzo 2019 19:13

E' stato realizzato all'Istituto Humanitas di Milano il primo impianto al mondo di una protesi totale al ginocchio personalizzata e interamente stampata in 3D.
L'intervento è stato reso possibile grazie allo studio dei medici e dei ricercatori del Centro per la ricostruzione articolare del ginocchio insieme agli ingegneri ed esperti di Intelligenza Artificiale di 'Rejoint', startup bolognese cresciuta all'interno di Almacube, l'incubatore di nuove esperienze imprenditoriali promosso dall'Università di Bologna e da Confindustria Emilia.
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Orecchie da staminali stampate in 3D per bimbi con anomalie
Tecnica in via di sperimentazione all'ospedale Sydney
Redazione ANSA SYDNEY 04 marzo 2019 11:16

SYDNEY - Orecchie biostampate in 3D, prodotte da cellule staminali, per i bambini con anomalie al padiglione auricolare. A mettere a punto il progetto un'equipe di ricercatori australiani. La biostampante chiamata 3D Alek, è stata sviluppata presso l'Università di Wollongong ed è in via di sperimentazione nel grande ospedale Royal Prince Alfred di Sydney. Il primo compito è stato progettare e creare orecchie umane stampate per bambini con difetti congeniti come la microtia che altrimenti richiederebbero complessi interventi chirurgici. Nella sperimentazione iniziale l'equipe guidata dallo specialista di otorinolaringoiatria dell'ospedale Payal Mukheriee, ha prelevato le cellule staminali dalla cartilagine scartata, per usarla nello sviluppo del bioinchiostro. Il passo successivo sarà di usare le cellule staminali dei piccoli pazienti per far crescere la cartilagine auricolare e poi stampare un orecchio su misura rispetto l'anomalia e per le caratteristiche facciali.
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Primo impianto permanente al mondo di una mano robotica FOTO E VIDEO
Su una donna in Svezia, grazie a un progetto a guida italiana