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Sistema Sanitario Nazionale


  • quotidianosanita.it

    Erogazione Lea. Analisi Gimbe: “Inaccettabili diseguaglianze regionali. Griglia Lea ormai strumento inadeguato”

    Studio della Fondazione sugli adempimenti Lea nel periodo 2010-2017. In media le Regioni hanno adempiuto per il 73,7% con una forbice estremamente ampia: dal 92,5% dell’Emilia Romagna al 53,9% della Campania. “Se i punteggi della “griglia lea” rappresentano l’indicatore ufficiale per monitorare l’erogazione delle prestazioni, nel periodo 2010-2017 il 26,3% delle risorse assegnate dallo stato alle regioni non ha prodotto servizi per i cittadini”. Per questo Gimbe invoca un radicale cambio di rotta parallelo all’implementazione del nuovo sistema di garanzia che dal 2020 sostituirà la Griglia lea.

     Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE

       
       27 NOV
     - Ogni anno il Ministero della Salute pubblica il documento “Monitoraggio dei LEA attraverso la cd. Griglia LEA” per verificare l’effettiva erogazione delle prestazioni sanitarie che le Regioni devono garantire ai cittadini. Per le Regioni considerate inadempienti e sottoposte a Piano di rientro, il Ministero della Salute prevede uno specifico affiancamento nell’ambito dei rispettivi programmi operativi.


  • pharmastar.it

    Medicina digitale fa un passo in avanti: accordo fra  Fondazione Smith Kline e Fondazione Ricerca e Salute 

    Mercoledi 27 Novembre 2019  Redazione

    Oggi a Firenze, nell’ambito del Risk Management Forum 2020Fondazione Smith Kline e Fondazione Ricerca e Salute presentano il programma di collaborazione per il governo dell’introduzione della medicina digitale nei processi di assistenza in Italia. All’interno dell’ampio capitolo della sanità digitale, la medicina digitale comprende tecnologie digitali intese a realizzare misurazioni della salute ed interventi per la salute basati su ricerca e su prove di efficacia.

  • ansa.it

    Sanità italiana nella Top Ten mondiale per qualità

    Al nono posto dopo Nord Europa e Australia

    Redazione ANSA ROMA 21 novembre 2019 11:14
    Sanità italiana nella Top Ten mondiale per qualità © ANSA

    Il Servizio sanitario nazionale italiano è nono al mondo per qualità, dopo Islanda, Norvegia, Olanda, Lussemburgo, Australia, Finlandia, Svizzera e Svezia. È la 'certificazione' che arriva dalla prima analisi a livello nazionale 'Global Burden of Disease (GBD) Study', pubblicata sulla rivista The Lancet Public Health e coordinata dall'IRCCS Materno-Infantile Burlo Garofolo di Trieste. "Ne emerge un quadro globalmente positivo - afferma all'ANSA Lorenzo Monasta, primo autore del lavoro - pur con alcune criticità".

  • adnkronos.com

    Operato al cervello mentre suona il piano

     MEDICINA Pubblicato il: 16/11/2019 12:21
    Operato al cervello mentre suona il pianoL'équipe multidisciplinare che ha eseguito l'intervento all'ospedale Bufalini di Cesena


  • pharmastar.it

    III Rapporto OSSFOR sulle Malattie Rare: 11 nuovi farmaci, ma costi stabili

    Si stimano in 433mila le persone che in Italia hanno un'esenzione da ticket per malattia rara, lo 0,72% della popolazione. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel 3° Rapporto Annuale di OSSFOR - l'Osservatorio Farmaci Orfani - nato dalla partnership tra C.R.E.A. Sanità e Osservatorio Malattie Rare - presentato oggi al Senato.

    Martedi 12 Novembre 2019 Redazione
    Sulla base di un campione di circa 110.000 malati rari esenti, estratto dai database amministrativi dalle Regioni Campania, Lombardia, Puglia e Toscana (nuova analisi del 2019), che ammontano a circa il 40% delle popolazione italiana, si stimano 433.000 persone che in Italia hanno un’esenzione da ticket per malattia rara, lo 0,72% della popolazione; la maggior parte sono donne anche se le risorse assorbite dal genere maschile sono di più, circa il 55% del totale.


  • pharmastar.it

    Ricerca clinica in Italia a rischio, lo dice il "libro bianco sulla ricerca clinica indipendente" 

    E' un quadro allarmante sul futuro della ricerca clinica quello che emerge dal Libro Bianco "Il valore della ricerca clinica indipendente in Italia" realizzato dalla Fondazione FADOI (Federazione dei dirigenti ospedalieri internisti) e dalla Fondazione Roche, in collaborazione con SDA Bocconi, presentato oggi a Roma presso il Nobile Collegio Chimico Farmaceutico.

    Venerdi 8 Novembre 2019

    La ricerca clinica rappresenta un asset strategico per il nostro Paese e ha un valore scientifico, sociale, etico ed economico per i cittadini, per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e per l’intero Sistema. Tuttavia, in Italia non sembra godere di ottima salute considerando che il numero delle sperimentazioni cliniche indipendenti si è ridotto del 50% negli ultimi 8 anni.

  • quotidianosanita.it

    Manovra. Diagnostica di primo livello dal medico di famiglia. Ecco come funzionerà e come saranno suddivisi i 235 milioni

    Per i medici di famiglia che lavorano da soli nel proprio studio (circa 13 mila) la dotazione finanziaria per l’acquisto dei dispositivi diagnostici sarà di 10 mila euro mentre per gli studi aggregati (circa 8 mila) di medici di famiglia (dove convivono più di 32 mila professionisti) avranno una dotazione finanziaria di 12 mila euro. Ecco cosa prevedono la relazione tecnica allegata alla Legge di Bilancio.

    06 NOV - ECG, holter, spirometro, dermoscan, servizi di tele-care e tele-Health e telemonitoraggio, teledermatologia, retinografia, polisonnografia. Sono questi alcuni degli strumenti di diagnostica di primo livello che la Legge di Bilancio con uno stanziamento di 235,8 mln a valere sulle risorse per l’edilizia sanitaria ha deciso di affidare ai medici di famiglia.


  • quotidianosanita.it

    Fascicolo sanitario elettronico: 208 milioni per il Fondo che lo finanzia nel periodo 2018-2021

    In Stato Regioni l'Intesa sui criteri di riparto e di assegnazione delle risorse che seguiranno la verifica di precisi esiti ottenuti nell'allicazione del FSE. Possibile anche il commissariamento per gli inadempienti fino al ritiro delle somme assegnate. IL DOCUMENTO. 

    05 NOV - Oltre 208 milioni in un quadriennio (2018-2021) di cui 204 a carico delle Regioni e 4 del ministero dell’Economia.

    Le Regioni li devono investire per la digitalizzazione e indicizzazione dei documenti sanitari regionali sia degli erogatori pubblici che privati convenzionati, compresa la conservazione dei dati secondo il Codice dell’amministrazione digitale, per l'interoperabilità del Fascicolo sanitario elettronico (FSE) con l'Infrastruttura nazionale per l'interoperabilità fra i FSE, per la corretta gestione delle anagrafi regionali degli assistiti e l’interconnessione con l'Anagrafe nazionale degli assistiti (ANA) e intanto con l'anagrafe assistiti del Sistema TS (tessera sanitaria), per l’attivazione di canali alternativi per il rilascio del consenso da parte dell'assistito e per la diffusione del FSE per gli assistiti e operatori Ssn del territorio regionale e per una campagna di comunicazione regionale.


  • quotidianosanita.it

    Rapporto Svimez 2019: “Al Sud spesa sanitaria inferiore del 25% rispetto al Centro-Nord”

    Evidenziato anche come continui l’emigrazione ospedaliera verso le regioni del Centro-Nord: circa il 10% dei ricoverati per interventi chirurgici acuti si sposta dal Sud verso altre regioni. Divaricazione anche sui posti letto complessivi per 100.000 abitanti, sono 791 nel Centro-Nord e 363 nel Mezzogiorno. LA SINTESI DEL RAPPORTO SVIMEZ 2019

    04 NOV - “La spesa sanitaria pro capite è di circa 1.800 euro in Italia nel 2016 e di 2.800 nella media UE a 15. Siamo a 3.000 euro circa in Francia e Danimarca e a 3.800 in Germania. Consistente anche il divario interno al nostro Paese: circa 1.600 euro nel Mezzogiorno e 2.000 euro nel Centro-Nord, il 25%”. È quanto evidenzia il Rapporto Svimez 2019 presentato oggi.


  • quotidianosanita.it

    Il boom della farmaceutica: negli ultimi 10 anni la spesa per i medicinali del Ssn è cresciuta più del doppio di quella totale. E anche i ticket sui farmaci sono aumentati di quasi il 150%  

    Tra il 2008 e il 2018 la spesa per i farmaci è aumentata del 21,9% a fronte di un incremento della spesa sanitaria complessiva del Ssn del 9%. Nel decennio crescita a doppia cifra anche per beni e servizi (+15%) e medicina di famiglia (+13%), in calo invece quella per il personale del Ssn (-1%). E per il ticket sui medicinali si registra una vera e propria escalation: dai 648 milioni del 2008 a 1,6 miliardi del 2018

    02 NOV - Se negli ultimi anni la dinamica della spesa sanitaria pubblica ha fatto segnare un'indubbia frenata rispetto agli incrementi record dei primi decenni post istituzione del Ssn, lo stesso non si può dire per i farmaci. Prendendo a riferimento il periodo 2008-2018, a fronte di un incremento del totale della sanitaria pubblica del 9%, la farmaceutica targata Ssn ha registrato un balzo del 21,9% (+4 mld), praticamente due volte e mezzo la percentuale di crescita della spesa sanitaria pubblica complessiva nello stesso periodo.


  • ansa.it

    Agenzia del farmaco, limiti alla prescrizione della vitamina D validi solo per gli adulti

    Dopo la polemica per il cambio delle condizioni di prescrivibilità

    Redazione ANSA ROMA 01 novembre 2019 17:51
    Agenzia del farmaco, limiti alla prescrizione della vitamina D validi solo per gli adulti © Ansa

     
     La Nota 96 "ha modificato le modalità di prescrivibilità a carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn) dei farmaci classificati in fascia A a base di colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio e calcifediolo per la prevenzione e il trattamento della carenza di Vitamina D nella popolazione adulta (>18 anni). Restano confermate le condizioni di rimborsabilità a carico del Ssn di tali farmaci per i pazienti pediatrici, in attesa di un analogo processo di rivalutazione". Lo afferma l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sul proprio sito, dopo le polemiche dei giorni scorsi in merito al cambio delle condizioni di prescrivibilità dei farmaci contro la carenza di vitamina D.

  • repubblica.it/salute

    Sanità, ecco la classifica delle Regioni. Veneto al top

    La graduatoria stilata da ministero alla Salute e Regioni si basa sui Lea, livelli essenziali di assistenza, e si riferisce al 2018. Sul podio anche Toscana ed Emilia-Romagna. Calano Piemonte e Lazio

    di MICHELE BOCCI  26 ottobre 2019
    Sanità, ecco la classifica delle Regioni. Veneto al topIl Veneto balza in testa alla classifica basata sulla capacità delle Regioni di assicurare i Lea, i livelli essenziali di assistenza e cioè le prestazioni sanitarie che ogni Regione deve assicurare ai propri cittadini. La graduatoria si utilizza per valutare la qualità dei sistemi sanitari e ogni anno è attesa con una certa apprensione. Le Regioni che vanno bene la sventolano come un trofeo, per sottolineare la propria qualità; quelle che vanno male o peggiorano la snobbano, dicendo che sono altri i criteri che vanno messi in campo per capire come funziona la sanità a livello locale. In effetti sono sempre di più coloro, anche tra chi non è un politico o un amministratore, che da tempo chiedono nuovi sistemi di valutazione.

    Veneto al top, Calabria fanalino di coda

    Gli indicatori presi in considerazione sono decine e per ciascuno è assegnato un “voto” numerico. Il punteggio massimo che si può raggiungere è 225 e nel 2018 il Veneto ha raggiunto 222 punti (erano 218 l’anno prima). Seguono Toscana ed Emilia-Romagna con 220 (erano a 216 e 218), Piemonte a 218 (era in testa con 221), Lombardia con 215 (212), Liguria con 211 (195), Umbria con 210 (208), Abruzzo con 209 (202), Marche con 192 (201) Basilicata con 191 (189), Puglia con 186 (179), Molise con 180 (167), Lazio con 179 (180), Campania con 170 (153, il suo è il più grosso balzo in avanti), Sicilia con 165 (160) e infine Calabria con 146 (136) che resta l’unica sotto la soglia di livello minimo accettabile di 160. Va detto che i dati verranno controllati di nuovo perché almeno una Regione ha chiesto un riconteggio. Al momento, inoltre, non vengono prese in considerazione le Regioni a statuto speciale.

    Gli indicatori alla base della classifica

    Gli indicatori della cosiddetta "Griglia Lea" sono raccolti in tre macro categorie: ospedale, distretto e prevenzione. Vengono presi in considerazione ad esempio gli interventi per le fratture di femore svolti entro le 48 ore, la quantità di prestazioni inappropriate consumate dai cittadini, l’adesione agli screening oncologici, i tempi di intervento del 118, il tasso di risonanze magnetiche rispetto alla popolazione, i controlli veterinari. Spesso i punteggi sono frutto di scontri ai tavoli di Roma dove siedono il ministero e i funzionari delle Regioni.

    Le classifiche in sanità vanno maneggiate con cura, quella basata sui Lea è delicata proprio perché tiene dentro tantissimi indicatori e magari qualcuno resta indietro per i controlli sugli alimenti pur avendo ospedali che funzionano bene.

    "I numeri sono incontrovertibili - commenta Zaia -  Secondo classifiche ufficiali pubblicate da Repubblica la sanità veneta resta al primo posto per l'applicazione dei livelli essenziali di assistenza. I dati ufficiali testimoniano quanto vado ripetendo da anni: anche senza l'autonomia e a parità di fondi assegnati dal Fondo sanitario nazionale, esistono già due Italia. Una gestita con virtuosità e una pieno di sprechi e cattivi servizi per i cittadini. Chi sostiene, quindi, che l'autonomia creerebbe un'Italia di serie A e una di serie B, dice una bugia facilmente smentibile. E lo dice per mano degli stessi uffici dei dicasteri dove si sono succeduti ministri che hanno trascorso un anno e mezzo a urlare che la nostra è la secessione dei ricchi, che condannerebbe il Sud a restare per sempre fanalino di coda".


    Fonte: repubblica.it/salute
    URL: https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2019/10/26/news/sanita_ecco_la_classifica_delle_regioni_veneto_al_top-239523688/

  • comunicato stampa Cittadinanzattiva.it

    Presentato il VII Osservatorio civico sul federalismo in sanità

    24 Ottobre 2019

    Liste di attesa male comune in tutto il territorio nazionale; il Sud arranca su screening oncologici e consumo di farmaci equivalenti; ancora quattro le Regioni che non hanno adottato il Piano cronicità; le coperture vaccinali restano insufficienti, non solo al Sud.

    Questa la fotografia del federalismo sanitario che emerge dall’Osservatorio civico presentato oggi da Cittadinanzattiva- Tribunale per i diritti del malato.

    "L'urgenza di combattere le disuguaglianze è ormai al centro del dibattito pubblico. Con l'eliminazione del superticket, prevista per il 2020, si  compie un primo importante passo”, ha dichiarato Anna Lisa Mandorino, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva.

  • Regione che vai, ticket che trovi. Ecco la mappa della più evidente disuguaglianza in sanità

    Farmaceutica, specialistica e superticket a macchia di leopardo tra le Regioni. E i cittadini pagano cifre diverse in base alla loro residenza, spesso rinunciando alle cure o preferendo il privato che a volte costa meno. La proposta del ministro della Salute di abrogare il superticket va nella giusta direzione e anche l'idea della rimodulazione degli altri risponde a quanto scritto nel Patto per la salute 2014-2016, ma finora mai applicato. Ecco la situazione Regione per Regione

    Tonino Aceti Portavoce Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche

    23 OTT - La proposta del Ministro della Salute Roberto Speranza di abrogare a livello nazionale il Superticket va nella giusta direzione, per almeno tre buoni motivi.

    Il primo. Secondo l’Istat sono 4 milioni le persone che rinunciano alle cure per motivi economici (circa 2 milioni quelle che vi rinunciano a causa delle liste di attesa). Ciò nonostante analizzando il “Rapporto 2019 sul coordinamento della finanza pubblica” della Corte dei Conti il contributo complessivo in termini di ticket richiesto ai cittadini cresce complessivamente nel 2018 in media del 2,6 per cento, con un aumento pari a 74 mln di euro. L’abrogazione del Superticket, e più in generale una riduzione della pressione dei ticket sui redditi delle famiglie, rappresentano quindi misure che possono concretamente facilitare l’accesso alle cure da parte dei cittadini salvaguardandone al tempo stessi i relativi redditi.


  • adnkronos.it

    Ricostruito orecchio a un bambino grazie alla stampa 3D

    Intervento al Meyer su 13enne affetto da microtia, una malformazione congenita rara

     MEDICINA Pubblicato il: 22/10/2019 10:17
    Ricostruito orecchio a un bambino grazie alla stampa 3D

    La stampa 3D ha consentito ai chirurghi dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze di ricostruire da zero l'orecchio di un bambino. È la storia di Lapo (nome di fantasia) paziente 13enne, toscano, affetto da microtia, una malformazione congenita rara (colpisce 5 bambini su 10.000 nati), nel suo caso bilaterale, che porta a un’assenza di sviluppo dell'orecchio esterno. Il chirurgo plastico del Meyer che lo ha operato ha potuto ricostruire l'orecchio a partire da una piccola porzione di cartilagini costali prelevate dal bambino dando loro la forma dell’orecchio grazie a modelli stampati in 3D.


  • agi.it SALUTE

    L'Italia dei trapianti è sempre più un'eccellenza mondiale

     Sono tanti i primati fatti registrare dal nostro Paese, due rcentissimi: il primo trapianto di vertebre (a Bologna) e il primo trapianto combinato di 4 organi. Intervista a Massimo Cardillo direttore del CNT

    10:52, 21 ottobre 2019
     italia trapianti record

    Qualche giorno fa a Bologna è stato eseguito il primo trapianto al mondo di vertebre, mentre qualche mese prima a Torino è stato eseguito il primo trapianto combinato di quattro organi (polmoni, fegato e pancreas) in Europa. Ma i primati sono molti di più. "L'Italia dei trapianti è certamente una realtà all'avanguardia a livello internazionale, sia sotto il profilo clinico, sia sotto quello organizzativo", conferma Massimo Cardillo, direttore generale del Centro nazionale trapianti (Cnt).


  • ansa.it

    Operato uomo con 10 metastasi epatiche

    Intervento innovativo equipe di IV chirurgia del Ca' Foncello

    Redazione ANSA TREVISO 15 ottobre 2019 14:28
     © ANSA

    (ANSA) - TREVISO, 15 OTT - Operato con una strategia chirurgica innovativa, dall'equipe della IV chirurgia dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso, un paziente portatore di oltre 10 metastasi epatiche.
    "Le metastasi - spiega il primario, Giacomo Zanus - erano comparse in un 76enne, con aneurisma aortico, operato di tumore del colon sei anni fa: il paziente è arrivato da noi dopo che era stato giudicato non operabile da altri ospedali. Abbiamo adottato una strategia chirurgica innovativa mediante l' associazione della laparoscopia, della termoablazione con micro-onde e della resezione epatica in 2 tempi chirurgici successivi, la cosiddetta Laps".

  • agi.it

    Lo straordinario trapianto di vertebre su un uomo colpito da tumore osseo

    L'intervento è stato realizzato il 6 settembre all'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna su un paziente di 77 anni colpito da cordoma. L'uomo oggi è tornato a casa sulle proprie gambe, non dovrà seguire una terapia analgesica specifica

    15:09, 15 ottobre 2019 di  Stefano Benfenati
    trapianto vertebre tumore osseo bologna  Il primo trapianto al mondo di vertebre umane è stato realizzato all'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna su un paziente di 77 anni colpito da cordoma, forma maligna di tumore osseo. Nell'intervento chirurgico senza precedenti, eseguito lo scorso 6 settembre, una parte di colonna vertebrale è stata sostituita da quattro vertebre umane.


  • ansa.it

    Trapiantati 4 organi su paziente con fibrosi cistica

    L'eccezionale intervento alle Molinette di Torino

    Redazione ANSA TORINO 11 ottobre 2019 12:13
     © ANSA

     
    TORINO - Affetto da fibrosi cistica, un paziente di 47 anni è stato sottoposto al trapianto combinato polmoni-fegato-pancreas all'ospedale Molinette di Torino. Il trapianto - primo in Italia e in Europa di ben quattro organi secondo la Città della Salute e della Scienza di cui le Molinette fanno parte - è durato oltre 15 ore ed è tecnicamente riuscito. Il paziente, che era stato trasferito con un volo di Stato da Bari, è ora nella Terapia Intensiva Cardiochirurgica e, non appena possibile, verrà dimesso dalla rianimazione.

  • quotidianosanita.it

    Emilia Romagna. Bonaccini: “Eliminato superticket con lotta agli sprechi, siamo gli unici in Italia ad averlo fatto”

    "Con la centrale unica degli acquisti per beni e servizi nelle nostre 14 aziende sanitarie abbiamo risparmiato 680 milioni di euro negli ultimi quattro anni. Questi risparmi ci hanno permesso di avere le risorse per essere gli unici in Italia ad aver eliminato i superticket per le famiglie dell’Emilia-Romagna con un reddito fino a 100mila euro, ma soprattutto abbiamo assunto oltre 10mila professionisti negli ultimi 3 anni". Così il governatore a margine del congresso Sic.

     Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini

      07 OTT - “Ogni Regione deve domandarsi se sta facendo a sufficienza il proprio mestiere per evitare sprechi e per efficientare le proprie capacità. Per quanto ci riguarda crediamo di averlo fatto sul serio. Con la centrale unica degli acquisti per beni e servizi nelle nostre 14 aziende sanitarie abbiamo risparmiato 680 milioni di euro negli ultimi quattro anni. Questi risparmi ci hanno permesso di avere le risorse per essere gli unici in Italia ad aver eliminato i superticket per le famiglie dell’Emilia-Romagna con un reddito fino a 100mila euro, ma soprattutto abbiamo assunto oltre 10mila professionisti negli ultimi 3 anni, tutti con contratti a tempo indeterminato”.